Cagliari è stato un trionfo. E dalla Sardegna, il movimento italiano legato al Padel ha salutato con una promessa: è stata una meravigliosa prima volta, si farà in modo che non resti un caso isolato. Che non sia un’ultima. Che dall’esempio dell’Open tricolore possa partire un giro – anche strettamente business – di tornei, competizioni, incontri di altissimo livello. In questo senso, l’Italia si sente pronta. Anzi: l’ha dimostrato. Ospitando sedici nazioni, organizzando alla perfezione ogni singolo dettagli: dall’aspetto mediatico, alla riorganizzazione dovuta alla pandemia. Dai campi mobili alla creazione di un vero e proprio centro per il padel in Sardegna. 

“Un evento straordinario. In un anno difficile per lo sport, abbiamo confermato la forza del padel”, il commento di Luigi Carraro, presidente della FIP. Il torneo è stato trasmesso su SuperTennis e su Sky Sport: al Pala Pirastu è stato spettacolo vero, punto su punto. E adesso? Adesso c’è un sogno che cova, che lo fa ormai da tempo e che proverà a sfidare tutte le limitazioni dovute alla pandemia, che inevitabilmente ha limitato il circuito PRO

Tappa World Padel Tour in Italia: il sogno Milano

Come l’Italia, pensa a un torneo permanente praticamente tutto il mondo. In Arabia si stanno costruendo nuovi campi, in Argentina ormai sta diventando tradizione. Regno Unito, Francia e Belgio bramano, annusando l’importanza della crescita. Poi il Messico, il Portogallo, la Svezia: è uno sport, il padel, che unisce i popoli con il fine di interessi, profitti e divertimento. Cagliari, a inizio settembre del 2020 - qui i migliori colpi dell'anno scorso -, è stata in questo senso una tappa fondamentale: l’Italia ha dimostrato di essere pronta ad avere sempre più responsabilità, a cavalcare questo boom incredibile

Il torneo ha inoltre permesso di migliorare sensibilmente il livello del padel azzurro: solo nello scorso anno abbiamo potuto godere di un’importantissima prima volta, con Giulia Sussarello e Chiara Pappacena arrivate agli ottavi di un torneo Wpt. Chissà se faranno in tempo a diventare ‘Maestre’, prima che il tempo si fermi nell’affascinante idea di candidare Milano a capitale del padel. Al momento, il World Padel Tour non l’ha inserita nelle tappe, ma le intenzioni ci sono tutte: se la pandemia darà un po’ di tregua, l’Italia è pronta a tornare alla carica, con campi e strumenti, con ambizione e contenuti. Con la città del business, culla della crescita persino di questo sport. Intanto, Torino si prepara alle ATP Finals. Pensando anche al tennis.

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