Ha conquistato gli spagnoli e ora s'appresta a replicare in Italia. O meglio: persino, in Italia. Paese d'abitudini e quindi d'abitudinari. Di naturali diffidenze. A poco a poco, dalle Alpi alle isole stiamo imparando ad apprezzare, a praticare, a vivere a pieno il mondo del Padel. È partito tutto intorno alla metà degli anni Novanta ed è stato un lungo percorso, fatto di piccole conquiste. Fino alla prima tappa in Italia, a Cagliari, dove il World Padel Tour ha inaugurato l'Open di Sardegna. Sold out contro ogni previsione: 376 posti, distanziati secondo le norme anti Covid, praticamente a ruba. 

Non è un caso, insomma. Soprattutto, non è un fenomeno isolato. A raccontarlo sono i numeri mostruosi del circuito spagnolo: più di 70mila licenze federali, oltre 1350 club 'federati'. Cifre che con l'emergenza covid hanno saputo tenere duro, forti di una crescita esponenziale specialmente nell'ultima decade. Pensate: dai 40mila iscritti del 2012, in Spagna nel 2019 sono arrivati a contare 75.800 giocatori, amatoriali e professionisti. E l'Italia guarda interessata, sa bene che questi numeri oggi possono sembrare ancora lontani, ma non rappresentano certo un miraggio. Del resto, il padel si gioca in 91 paesi, lo praticano 15 milioni di persone. Cina, Giappone e Australia si stanno attrezzando per rispondere alla richiesta e al fenomeno. 

Padel, sport di tendenza: i numeri in Italia

Due motivi alla base, almeno per il nostro paese: innanzitutto, la raccolta di testimonial eccezionali e d'eccezione. Gioco di parole per intendere un concetto sacro, specialmente con i social: le persone tendono a viaggiare sulle onde dell'emulazione. E in tal senso è stato fondamentale, in questi ultimi anni, la vicinanza di ex calciatori e persone del mondo dello spettacolo a questo sport. Che nasce elitario e quindi vicino al loro 'status'. Che però ha saputo cambiare nel tempo, di fatto 'democratizzarsi'. Da quando è diventato di moda alla fine degli anni Novanta, è sempre stato associato a un certo lusso e a un'alta classe sociale: oggi la diffusione è maggiore e il materiale sportivo è certamente alla portata delle tasche di tutti. O quasi.

Un aspetto che ha contribuito alla crescita di questo sport è sicuramente il naturale 'progresso': il padel è uno sport in cui migliorare è semplice, ma giocare ad alti livelli è estremamente complicato. A differenza del tennis, richiede meno movimento ma maggiore padronanza tecnica. Muoversi è più facile: si può giocare persino in maniera oziosa, in alternativa si può scegliere di crescere e progredire. Ha tutti i segni dell’attrazione, poi: i principianti possono alzare il loro livello e il progresso spinge a continuare, a volerne sempre di più. Dunque, a sviluppare un interesse maggiore. 

È consuetudine, per chi inizia a praticare questo sport, cominciare con un materiale di base, spesso di bassa qualità, salvo poi accedere a racchette migliori, palline di qualità, attrezzature tecniche, buone scarpe e accessori variegati. E il business cresce, e la domanda aumenta. Così come l'offerta: i campi hanno bisogno di poca manutenzione, sono piccoli e pratici. Ecco perché, come raccontato dal Sole 24 Ore, oggi nei circoli si tende a sostituire un campo da tennis con 3 da padel. Uno sport per tutti. Per chi sceglie di competere, per chi resta nella dimensione del gioco.

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