Un "trionfo delle pippe"? Così Nicola Pietrangeli, ex fuoriclasse del tennis italiano, era inciampato in una gaffe - voluta - in diretta su Rai 1. "Non c’è dubbio che uno che gioca male a padel si diverte di più di uno che gioca male a tennis. Quindi faccio i complimenti al padel, perché il giocatore scarso di tennis la palla non la tocca mai e non si diverte", ha subito corretto il tiro Pietrangeli, convinto della sua linea.

Secondo l'ex numero 3 al mondo, di fatto, si diverte molto più un giocatore scarso di padel e non uno scarso di tennis. Un pensiero che ha raccolto dissenso nel circuito padelistico, ma non solo. La prima risposta è arrivata da un vecchio collega di Pietrangeli, Adriano Panatta.

La risposta di Panatta

Proprio Panatta, vincitore del Roland Garros nel 1976, ha voluto ribadire l'importanza del padel, in particolare in questo momento. "Macchè 'trionfo delle pippe. Non sono per niente d'accordo con Pietrangeli e non capisco come gli sia venuto in mente di andare a rompere le scatole a quelli che si divertono con il padel, sminuendolo", il commento dell'ex tennista.

Certo, "poteva farne a meno". Ma Panatta aggiunge: "l padel è uno sport vero, e molto divertente, ha dato vita a un bel movimento ed è molto sociale, sia quando si gioca, sia fuori, non ho mai visto nel mondo del tennis tante chat di giocatori che, con la scusa di organizzare l'appuntamento settimanale, socializzano e scherzano fra loro". E in fondo, "ci si sente meno soli rispetto al tennis", in attesa che diventi anche sport olimpico.

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