Nel pickleball, così come nelle discipline dei ‘fratelli maggiori’ tennis e padel, la racchetta svolge un ruolo fondamentale. Passa tutto da lei: lo stile di gioco, il tipo di approccio offensivo o difensivo e anche gli scambi più semplici che assumono un peso specifico diverso a seconda della racchetta utilizzata.

Le differenze più importanti sono custodite dai materiali che compongono le racchette. Diamo insieme uno sguardo alle diverse tipologie prodotte e alle caratteristiche che differenziano le racchette utilizzate per un gioco più aggressivo rispetto a quelle prodotte, ad esempio, per controllo ed equilibrio.

Di che materiale sono le racchette di pickleball?

Le racchette da pickleball rappresentano un ibrido tra quelle da padel, molto più grandi, e quelle da ping-pong, decisamente più piccole ma che regalano diverse caratteristiche anche all’alleato più importante dei giocatori di pickleball.

Dimensioni

Partiamo innanzitutto dalle dimensioni, perché si tratta di un particolare in grado di fare la differenza in termini di materiali: le racchette più sottili avranno infatti una composizione diversa rispetto a quelle più grandi, le quali differiscono anche in base allo stile di gioco da adottare. Assume un ruolo chiave in questo senso il nucleo, o l’anima, della racchetta: si tratta della zona esattamente al centro della stessa che ha il compito di bilanciare i colpi e la superficie d’impatto.

Nucleo

Il nucleo può essere infatti composto dal Nomex, ovvero un materiale considerato come una variante del nylon ignifugo che assume una dimensione a nido d’ape e che consente alla racchetta di assumere una maggiore rigidità, assicurando anche potenza ai colpi effettuati. L’altra possibilità riguarda invece il polipropilene, ovvero un materiale plastico che rappresenta un incrocio perfetto tra equilibrio e potenza. Gli esperti però consigliano anche racchette con il nucleo composto da materiale ibrido, realizzato ad esempio in fibra di carbonio, che assicura un miglioramento netto nelle prestazioni.

Superficie

Passiamo invece alla superficie della racchetta: anche in questo caso entrano in gioco diversi protagonisti. Grafite, fibra di vetro e fibra di carbonio sono gli attori principali, ognuno con le sue particolarità da non sottovalutare. La grafite, ad esempio, permette di distribuire l’urto del colpo su tutta la superficie, assicurando così un controllo maggiore nell’esecuzione della giocata. Al contrario, la fibra di vetro è il materiale più pesante ma è anche in grado di assicurare un effetto elastico in grado di consegnare forza e velocità alla pallina. Anche in questo caso la fibra di carbonio rappresenta una sorta di compromesso, perché riesce a unire insieme potenza e precisione e si adatta ad ogni stile di gioco.

Non si tratta dunque di un semplice fattore estetico: i materiali che compongono le diverse racchette da pickleball sono fondamentali per assicurare un determinato stile di gioco. Una specificità alla base di questo sport, a metà strada tra padel e ping-pong.

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