La Federazione Italiana Tennis e Padel lo ha definito come un ‘tennis in slow motion’ parlando delle analogie con il fratello maggiore degli sport di racchetta, accendendo i riflettori anche sul ritmo di questa disciplina. Il pickleball è ormai entrato a far parte della tradizione che unisce sotto la stessa famiglia anche tennis e padel, accomunati da una passione ormai senza confini.

Diamo uno sguardo alle regole che rendono ancor più speciale questo sport, apparentemente più lento negli scambi ma sempre imprevedibile per traiettorie e movimenti sul campo.

Quali sono le regole del Pickleball

Giocato in doppio ma anche in singolare, il pickleball rispetta una suddivisione del campo che rispecchia sia il tennis che il padel con una novità importante, legata alla kitchen zone. Si tratta di un’area posta a ridosso della rete dove non sarà possibile colpire la palla senza lasciarla prima rimbalzare sul terreno di gioco: il colpo al volo in quella zona di campo è punito infatti con il punto assegnato all’avversario.

Parliamo di uno sport che abbina insieme elementi presi dal tennis, dal badminton e dal ping pong. La tradizione lo vede protagonista soprattutto nelle sfide di doppio con le dimensioni del campo adatte ad una partita in coppia, ma negli ultimi anni sta spopolando anche la versione in singolare. Dal punto di vista delle regole, le differenze con il tennis sono poche ma vanno evidenziate perché rendono ancor più speciale questa tipologia di disciplina.

Il servizio

Partiamo dal servizio, eseguito in diagonale verso la metà campo avversaria da fondo campo, dal basso verso l’alto senza colpire la palla ad un’altezza superiore a quella della cintura, come nel padel. La palla dovrà cadere nel rettangolo posto in diagonale rispetto al nostro punto di battuta: previsto un solo tentativo per il servizio che non sarà valido se la palla terminerà nella kitchen zone, nella nostra metà campo o direttamente fuori. In caso di errore, nelle partite di doppio sarà il nostro compagno di squadra ad eseguire il secondo tentativo: ogni volta in cui si sbaglia la battuta, l’avversario otterrà il diritto a servire ma non il punto.

La risposta

Per la risposta bisognerà colpire la palla lasciandola prima rimbalzare sul campo non più di una volta, come nel tennis. Occhio in questo caso alla kitchen zone, anche definita come ‘no volley zone’: vietato colpire la palla al volo nell’area a ridosso della rete perché significherà regalare un punto all’avversario. Il punto infatti, oltre a questa casistica terminerà quando la palla rimbalzerà due volte sul campo avversario, colpirà la rete o finirà fuori dal terreno di gioco. La vittoria arriverà al meglio dei 3 giochi che possono arrivare a 11, 15 o 21, a seconda di quanto stabilito a inizio partita: per vincere un game sarà necessario superare l’avversario con uno scarto minimo di 2 punti.

Queste, in sintesi, le regole che vedono protagonista il pickleball, entrato a far parte della famiglia degli sport di racchetta anche in Italia. Un tennis più lento e adatto alle abilità di tutti, anche di chi è alle prime armi: particolari fondamentali per la diffusione di questa disciplina anche in terra italiana.

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